Descrizione
Torna in libreria un reportage che racconta l’Istria, Fiume e un confine ancora aspro. Una regione d’Europa fondamentale, crocevia di nazionalismi e condivisioni, di confini e lingue che si mescolano, diventa paradigma di quello che siamo oggi. In tempi di giornate del ricordo, ipotesi di muri che si rialzano, rotte balcaniche, questo libro dipinge l’Istria subito dopo il conflitto nella ex Jugoslavia e ci racconta di come quel pezzo di terra sia stato e sia tuttora laboratorio per l’intera Europa. “Chiudo gli occhi e ne sento l’odore. Salvia, santoreggia. Fichi. Bietole all’aglio. Brughiera. Salsedine. Istria. Inconfondibile. Refrattaria all’idea di nazione, che le ha portato solo sventura. Molto è cambiato dall’uscita di questo libro. Ma l’Istria eterna non molla. Il profumo rimane. L’Istria è il suo profumo”.