Descrizione
Un uomo d’affari trova per caso le chiavi di un seminterrato in zona porto: chi vi mette piede guarisce da ogni tormento e tuttavia incontra la morte. Un gesto avventato genera una crepa nel tessuto spazio-temporale. Un ragazzino riceve dal nonno un misterioso libro in cui si scrive, mentre accade, la storia della sua etnia. Una città imperiale, dopo 105 anni, si trova a dover compiere un omicidio rituale. Un giovane scrittore offre il suo corpo a pericolosi esperimenti scientifici. Un detective consacra il suo acume e la sua voglia di vivere allo scioglimento di delitti impossibili: i crimini senza movente.
Nei nove racconti che compongono il libro, Alfredo Zucchi indaga i temi della memoria, dell’illusione e del tempo. Spinti dal desiderio di esprimere l’inesprimibile, i personaggi agiscono secondo una logica cumulativa che trova la propria misura nell’ultimo racconto, “Il luogo ovvero il caso”, dove l’intero universo del libro – luoghi, figure e simboli – sembra confluire.
Attraverso gli strumenti della variazione, della combinazione e dell’accumulazione, La memoria dell’uguale segna il proprio legame con opere come La mostra delle atrocità di J.G. Ballard e con i metodi compositivi di musicisti come Philip Glass.