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Perdenti con le ali di Carlotta Cubeddu

In occasione del festival cittadino Padova Bike City, la scrittrice Carlotta Cubeddu è venuta a raccontarci il suo Perdenti con le ali, romanzo per ragazzi (6-10 anni) edito da Piemme nella collana Il Battello a Vapore e vincitore del concorso “A caccia di storie“, un progetto di Lucca Comics & Games, Fondazione Nazionale Carlo Collodi e Book on a Tree.

Ciao Carlotta, da dov’è nata l’idea del libro?

L’idea che sta dietro Perdenti con le ali nasce in parte da un’impronta data da mio nonno, che quando ero piccolina mi costringeva ad andar via dal parco perché bisognava andare a vedere il Giro d’Italia o il Tour de France. A causa sua ho passato moltissime ore della mia infanzia ferma a guardare un giro – che non mi interessava – insieme al nonno, che si addormentava al primo minuto.

Oltre a questo cercavo un’idea per parlare di sconfitta, e non è facile. Non avevo in mente una storia che funzionasse, poi mi sono ricordata di un podcast che avevo ascoltato anni prima che si chiama Destini incrociati e parla proprio della storia di Malabrocca e Carollo, ovvero dei due che nel 1949 hanno gareggiato per la maglia nera. Un premio che in quegli anni valeva tanti tanti soldi, e valeva così tanto perché dall’ “Italia dei perdenti”, dagli italiani appena usciti dalla guerra, arrivavano vaglia postali per istituire ed ingrossare questo vero e proprio “premio per gli ultimi”.

Ripensandoci mi è sembrata una storia bellissima e perfetta per parlare di sconfitta, a maggior ragione perché nel finale c’è un colpo di scena importante.

La narrazione della gara si basa sulla documentazione storica disponibile, ma accanto ai due personaggi di Malabrocca e Carollo ci sono due ragazzini, Carla e Marco. La parte che li riguarda è invece di pura finzione?

Quella parte è tutta inventata, ed è stata forse la parte più difficile perché le storie che raccontino la vita dei bambini in quegli anni non sono così facili da reperire. Le vicende di Carla e Marco sono due storie inventate per seguire i due personaggi adulti e anche per raccontare il dietro le quinte del Giro, ovvero tutta la parte di sotterfugi per perdere che i vari campioni mettono in atto per boicottare gli altri o se stessi, che era la cosa più importante se si voleva perdere!

I lettori scelgono cosa leggere, gli scrittori invece non possono scegliere da chi essere letti; ma se tu potessi, chi vorresti come lettore?

Ah il mio sogno è avere un pubblico di lettori maleducati e incoscienti. Nel senso che mi piacciono i bambini irriverenti, curiosi, criticoni, ancora fuori dagli schemi “adulti” e soprattutto che non fanno sconti agli adulti. Ho terrore dei lettori passivi, compiacenti, e…inquadrati. Vorrei proprio dire a tutti che possiamo rompere il quadrato – o il cerchio – dove pensiamo di essere stati iscritti.

Perdenti con le ali
di Carlotta Cubeddu
Il Battello a Vapore (Piemme)