Descrizione
Ha sfondato la porta del potere con la forza e, per più di un decennio, dopo un’ascesa irresistibile e minuziosamente pianificata, ha guidato l’Italia. Ora è esiliato in mezzo all’oceano, su un’isola che è regno e prigione. Ha lo sguardo rivolto al mare, nell’illusione di essere più vicino alla fuga; è invece relegato in un’enorme villa bianca, non sa in quale dei due tropici, in mezzo a una vegetazione esuberante e a tratti sinistra. In giornate che scorrono tutte uguali tra lunghi corridoi, saloni austeri e un’enorme biblioteca, si abbandona al passato e ai suoi fantasmi: l’educazione borghese, i primi scontri politici, la soppressione degli avversari, la manipolazione delle masse e infine l’assurda guerra contro la Repubblica del Congo. Le folle oceaniche sono solo un lontano ricordo e adesso a fargli compagnia ci sono Fernando, un servitore giovanissimo e selvatico, e la visita quotidiana di un medico che sorveglia la sua salute. Dei fasti antichi rimane un appetito ferino e una voracità senza misura che sfoga in accessi aggressivi ora su tartarughe e uccelli tropicali, ora su Fernando. Ma chi sono in realtà quei due uomini che gli parlano poco e lo osservano sempre? Quando la partita con il passato e il futuro sembra finita, ecco la possibilità di rimettersi in gioco. Per lui, contratto nella nevralgia da potere, nessuna isola è troppo lontana per abbandonare davvero il suo ruolo di comando. Paolo Zardi dipinge il ritratto di un uomo inquieto e ne mette a nudo la natura feroce quando il potere, come un lupo affamato, lo sbrana e lo scarnifica.